Gentili Colleghi,
si comunica che l’Assemblea del Collegio si terrà il giorno 14 gennaio 2021 alle ore 15.30 in modalità telematica.
Seguirà odg.
Cordiali saluti ed affettuosi Auguri.
Nicola Avenia
12 commenti
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” Patient Mortality Higher When Surgeons Operate on Their Birthdays ” suggerisce un recentissimo articolo pubblicato sul BMJ ( https://bit.ly/345Qu6h The BMJ, online December 10, 2020)
Il 14 gennaio è proprio il mio compleanno e quindi mi asterrò dalla sala operatoria per concentrarmi sulla nostra Assemblea !
Un caro augurio a tutti … e scusate il post non appropriato ma era per sdrammatizzare il momento
Marco Montorsi
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Cari Colleghi
Proprio il giorno 24 se ne è andato in punta di piedi il Professor Aldo Leggeri decano della chirurgia triestina. Molti lo ricorderanno come uno dei pionieri della tecnologia degli anni 80, tra suture meccaniche, riprese prima con le cineprese e poi con le telecamere: tutte cose che oggi sembrano scontate e naturali, ma che in quegli anni erano rare e che permisero di divulgare i dettagli di tecnica , ben oltre le osservazioni fugaci di chi assisteva arrampicato su sgabelli e pedane in sala. A Trieste ha creato la prima Scuola Universitaria di Chirurgia, aprendo dal nulla qualche letto in un mondo dove l’Università entrava sommessamente, non senza difficoltà. Era una chirurgia dove si passava dal cancro del colon, all’aneurisma dell’aorta, al cancro del polmone, dove si poteva “provare” un intervento in sala settoria, dove si sperimentavano gli effetti delle anastomosi porto-cava sul ratto…..altri tempi, ma stesso entusiasmo. Uomo duro ed esigente, con se stesso e con i suoi allievi, ci ha insegnato il rigore, la precisione, l’attenzione verso ogni paziente e l’impegno a documentare e a divulgare quanto facevamo. Celebri negli anni ’80 i suoi film (non li chiamavamo ancora video), che gli valsero premi internazionali e che fecero conoscere la mia Trieste all’estero. Quando è comparsa la laparoscopia è stato tra i pochi suoi coetanei a comprenderne le potenzialità e a spingere i suoi allievi a svilupparla. Molti di noi, suoi allievi, sono giunti a posizioni apicali universitarie o ospedaliere, portando avanti il suo insegnamento di rigore e di onestà intellettuale. Preside di Facoltà, ha dato un’impronta moderna alla didattica e alla sua evoluzione, “implacabilmente” al servizio degli studenti. Ha avuto il tempo di vedere che la chirurgia triestina diventasse una sola e tutta universitaria; solo pochi anni fa venne in sala operatoria ad assistere a un intervento sul retto, con doppia équipe, elettronica , alta definizione, luce quasi infrarossa, suturatrici motorizzate….non gli sfuggì niente e usci dalla sala ringiovanito e felice. Tutti gli rendemmo un tributo di ammirazione e di rispetto, che ora continuerà in sua memoria.
Grazie Professor Leggeri, è un grande onore e una grande responsabilità essere pro tempore il direttore della “Sua” Clinica Chirurgica di Trieste.
Nicolò de Manzini
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Ricordo il rigore metodologico e la signorilità del Prof. Aldo Leggeri, Romano di nascita e di scuola chirurgica valdoniana, grande amico del mio caposcuola Prof.Giorgio Di Matteo, con cui fondò la Società Italiana di Ricerche in Chirurgia, http://www.ricercheinchirurgia.it, di cui sono il Segretario.
Il Presidente Ciampi lo insignì dell’onorificenza di “Grande Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana”.
Dalla Clinica Chirurgica Romana, da cui proviene, esprimo il cordoglio dei Colleghi Romani e le più sentite condoglianze alla famiglia e agli Allievi del Prof.Aldo Leggeri.
Vito D’Andrea
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Caro Nicolò,
complimenti per le belle parole di commemorazione, al giorno d’oggi per nulla scontate. Dopo lunga vita, ci ha lasciati un grande Maestro della vecchia generazione, punto di riferimento per la chirurgia italiana per decenni. RIP.
Alla sua famiglia e alla sua scuola le mie personali condoglianze.
Mario Testini
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Pur essendo di un’altra generazione, ho avuto la fortuna di attraversare la storia degli ultimi 50 della chirurgia italiana e dei suoi ‘fari’ attraverso le parole di mio Padre e quelle del prof. Donini e la frequentazione dei congressi da quando ero poco più che adolescente. Ricordo benissimo il profilo inconfondibile , il sorriso e la voce calda, profonda ed insieme familiare del Prof. Leggeri.
Pippo Navarra
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Caro Nicolò
desidero congratularmi per la tua bellissima ed appassionata commemorazione del prof Leggeri, degna di un vero accademico! Complimenti sentiti.
La scuola alla quale mi pregio appartenere è stata sempre molto legata alla imponente figura (ovviamente intendo non solo fisica) del tuo maestro. Anche perche all’epoca vi fu un accordo accademico intercorso tra i nostri “antenati maestri” (prof. Valdoni e prof Stefanini) per quale il prof Vincenzo Speranza, mio maestro, essendo più anziano del prof Leggeri, sarebbe dovuto andare lui in cattedra a Trieste. Tanto che noi tutti allievi idealmente stavamo già preparando i bagagli per trasferici nella affascinante tua città. Poi per una, non so dire se, fortunosa o fortunata, circostanza si crearono le condizioni per la istituzione di nuove cattedre in Roma.
Non sò se tu, Nicolò, fossi a conoscenza di questa vicenda (perchè credo che tu all’epoca già frequentavi l’Alsazia) ma questo passaggio di testimone tra il prof Speranza ed il Prof. Leggeri ha creato tra di loro un rapporto di vera amicizia, di stima accademica e di profondo affetto. Anche noi allievi abbiamo sempre avuto un reverenzile rispetto verso un vero accademico che ci ha sempre corrisposto un rapporto caratterizzato dalla sua innata signorilità, cortesia non solo formale ma umanamente molto viva.
Ti prego di estendere alla famiglia i sensi del mio più profondo cordoglio.
Emanuele Lezoche
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Ricordo di lui il portamento signorile e “professorale” da accademico. Un piacere ascoltarlo ai congressi, ma sul piano umano era affabile e non disdegnava la battuta. Ricordo scherzosamente che a Palermo i suoi colleghi riconoscevano una non vaga somiglianza con un vecchio accademico della nostra Università, il Prof. Pietro Li Voti, ma questa è una curiosità! Ero allora giovane , ma avvertivo il suo fascino e la maestosità da vero universitario di razza. Un volto e una classe che non potrò mai dimenticare!
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mi associo al rimpianto e alle parole commemorative di De Manzini. Leggeri è stato uno splendido chirurgo ed un meraviglioso accademico. di quella categoria di professori che adesso non ci sono più. Mia moglie con quella visione pratica e un po’ crudele che hanno le donne, alludendo a docenti Come Valdoni, Stefanini, Oselladore, Dogliotti ,Possati ed altri suole dire :quelli erano veri professori universitari voi e non per vostra colpa siete solo professori di liceo.
i tempi sono cambiati ma il ricordo di questi maestri non deve andare disperso e spetta a noi con la parola e l’esempio trasmetterlo ai più giovani. Quanto a me ho del prof. Leggeri un ricordo vivissimo. Mi aveva in simpatia e mi stimava oltre i miei meriti. Ricordo ancora lo splendido congresso SIC da lui presieduto a Trieste. L’ho sempre ammirato e ho cercato ,per quanto possibile, di uniformarmi ai suoi insegnamenti. -
Il prof. Aldo Leggeri era un grande amico del mio maestro, il prof. Domenico Marrano, cui lo legavano, oltre che stima e affetto, anche l’appartenenza allo stesso gruppo concorsuale. Io lo conobbi a Firenze, al Congresso SIC che organizzò Nocentini, credo fosse il 1979, perchè tevevo la mia prima relazione e lui era in prima fila ad ascoltarmi. Ero terrorizzato, Leggeri con il suo aspetto imponeva soggezione, ma alla fine si alzò per congratularsi con me e con la nostra Scuola ed io corsi a riferirlo tutto orgoglioso al prof. Marrano. Lo ricordo anche per il bel Congresso SIC di Trieste: arrivai in macchina da Bologna con il prof. Marrano ed era il giorno della Barcolana, con centinaia, se non migliaia, di vele nel golfo. Vorrei anche ricordare il suo impegno per la ricerca e la sua attiva appartenenza, insieme a Marrano, Stipa, Donini, Cataliotti, Rubino, Zanella, Rodolico ed altri che ora mi sfuggono alla SIRC (Società Italiana di Ricerche in Chirurgia), di cui organizzò anche molteplici manifestazioni scientifiche. Le mie più sincere e sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi allievi.